Gli assassini trassero le loro origini dalla setta islamica degli Ismailiti alla fine dell'undicesimo secolo. Il loro fondatore Hassan-i-Sabbah iniziò la sua attività di proselitismo in Persia con l'appoggio del Califfo. Negli anni il numero di seguaci crebbe fino alla conquista della fortezza di Alamut, centro operativo degli assassini(Iran); ciò comportò l'uso dell'omicidio(anzi dell'assassinio) come strumento principale per regolare conti con gli oppositori. Possiamo quasi dire che il loro racket era direttamente proporzionale al numero dei loro coltelli. L'indipenza piena fu ottenuta nel 1094 con la morte del Califfo; l'organizzazione si estese con la conquista di nuove roccaforti fino in Siria. Hassan impose una rigida struttura gerarchica con dal basso verso l'alto: i fedeli, i fratelli, i compagni ed i maestri. La cerchia di Hassan era formata da un gruppo di da'i più anziani. Una curiosità: i fedeli dopo il corso di addestramento venivano drogati e portati in un giardino pieno di alberi da frutto e donne deliziose (stile corano). I fedeli convinti di essere stati trasportati in paradiso erano pronti a morire per Hassan. Hassan morì nel 1124 e l'organizzazione continuò ad operare ma divennero infine dei meri mercenari che uccidevano per denaro.
Spero che gli errori non siano troppo vistosi...
lunedì 1 settembre 2008
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