Anche quest'anno è arrivato l'otto marzo e, come la maggior parte degli italici maschietti (maschi mi sembra troppo, oggettivamente) anche io voglio rendere omaggio al gentil sesso(1 - il concetto di rendere omaggio mi fa venir l'orticaria, 2 - gentil sesso, ovvero come obliare decenni di movimento femminista). Glissando sulle ovvie accuse di festa commerciale che ha perso lo spirito originario dell'evento, mi fa ridere il fatto che per festeggiare le donne si scelga un giorno in particolare quando tutto l'anno c'è ben poco da festeggiare. Si festeggia all'interno di un immaginario a dir poco triste, però si festeggia. Visto e considerato che non credo di essere una persona che possa agire al di fuori del "sistema" mi uniformerò alla maggioranza. Lo farò, però, cercando una strada personale o, almeno, con l'idea, impressione, illusione di percorrere questa strada personale (come sempre è alla fine; l'unica cosa certa, non vera, quando si agisce è la nostra percezione istantanea dell'azione). Vorrei proporre l'opera di una fotografa (forse ciò è riduttivo) austriaca, Birgit Jurgenssen (1949 - 2003).
La foto si intitola Jeder hat seine eigene Ansicht (ognuno ha il suo punto di vista, 1979). Tratta del nudo femminile e dello sguardo maschile all'interno di uno schema di negazione dell'immagine. La schiena nuda è dell'artista. Il titolo rimanda al concetto della pluralità dei punti di vista, concettuali e visivi (dello spettatore). In questo caso lo spettatore è maschile perché la scritta è declinata al maschile (in tedesco). Un'ambivalenza dunque tra ciò che si vede e ciò che si pensa di vedere, e ciò che ci si apsetta di vedere. Però la posa è statica. Il nudo femminile è occultato dall'immagine: la superficie del corpo, che coincide con quella dell'immagine, rimanda allo spettatore la frustazione dell'impossibilità di godere della visione del corpo della donna. Abbiamo la negazione del nudo in quanto immagine predominante del corpo femminile nella tradizione aritstica occidentale.
Note
Il commento è tratto da Giovanna Zapperi, "La soggettività contro l'immagine. Arte e femminismo". All'interno di "L'arte della sovversione" a cura di Marco Baravalle, Manifestolibri, 2009
lunedì 8 marzo 2010
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